(Salvo Cona) CALTAGIRONE. Quattro adolescenti ucraini, in fuga dalla guerra e qui accolti grazie alla Cooperativa sociale “Opera Prossima”, sono stati iscritti al primo anno del corso di ristorazione organizzato dall’ente di formazione professionale “Eris” di Caltagirone. Promotore principale di questa iniziativa è il dottor Michele Napoli che, sulla scorta dell’esperienza acquisita come coordinatore di strutture di accoglienza per minori stranieri non accompagnati (attualmente lo è per il SAI “Vizzini Ordinari” di San Cono), si è reso disponibile per permettere a questi quattro giovanissimi beneficiari ucraini di potersi iscrivere e frequentare la scuola per diventare chef. La formazione curata dall’Eris durerà tre anni, alla fine della quale acquisiranno la qualifica professionale di cuoco.
Lo stesso Michele Napoli, che all’Eris svolge l’attività di docente, spiega che “questi ragazzini sono orfani, affidati a delle tutrici anch’esse ucraine, a causa della guerra in corso nel loro Paese sono stati costretti ad abbandonare le loro città per trovare rifugio e riparo in altre nazioni, in questo caso in Italia. Al momento sono stati accolti presso una struttura di accoglienza di Caltagirone gestita dalla Cooperativa ‘Opera Prossima’. I ragazzini, sin da subito, hanno fatto intravedere la loro passione e il loro amore per la cucina, mostrando interesse e capacità già presso la comunità dove sono ospitati. E’ stato per questi motivi che l’equipe multidisciplinare ha ritenuto opportuno, certamente ai fini di una piena integrazione e per assecondare le loro passioni, di iscriverli in una scuola professionale dove possono imparare e possono coltivare il loro sogno di diventare dei veri e propri cuochi. Da parte loro, non nascondono il grande interesse per questa nuova avventura che da oggi in poi gli permetterà di sognare una vita nuova, lontano da violenze e atrocità”. (Nella foto il dottor Michele Napoli e i quattro giovanissimi ucraini aspiranti cuochi).
Coop. “Opera Prossima” iscrive rifugiati ucraini quattordicenni a una scuola professionale per diventare “cuochi”